Pubblicato: 23-10-2011

Vent'anni di `Nevermind´: l'intervista a Marco Cestoni


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Abbiamo intervistato Marco Cestoni, un discografico italiano che conosceva molto bene i Nirvana. Ecco cosa ci ha raccontato di "Nevermind". "Ai tempi ero marketing manager della MCA/Geffen presso gli uffici romani della BMG. I Nirvana erano stati messi sotto contratto su raccomandazione dei Sonic Youth, un altro dei gruppi emergenti dell'etichetta, e 'Nevermind' ci venne presentato durante un meeting internazionale: oltre alla musica, ci colpirono molto le prove di copertina con l'immagine del bambino a mollo nell'acqua", racconta Cestoni, "Pubblicammo il disco in contemporanea con il resto del mondo, nel settembre del 1991: c'era una certa attesa, perché con il promoter Corrado Rizzotto erano state programmate delle date anche in Italia".
Ma da dove cominciò il successo del disco? Secondo lui, è tutto merito di un videoclip. "Fu 'Smells like teen spirit', inizialmente, a smuovere le acque: da noi c'era ancora Videomusic che lo programmava in continuazione.  Le vendite però non furono immediate, e gli americani ad un certo punto  ci chiesero cosa si poteva fare per spingere il pedale sull'acceleratore. Il nostro ufficio vendite ebbe un'idea per l'epoca rivoluzionaria e decise di stampare una tiratura limitata dell'Lp con allegata una maglietta che riproduceva l'immagine della copertina: le 15 mila copie messe in circolazione vennero bruciate in pochissimo tempo. Il disco cominciò a vendere sul serio: toccammo le 200 mila copie, prima che la MCA lasciasse BMG per aprire una propria filiale italiana".
E dei concerti? Che ricordo è rimasto? "Quando vennero a suonare in Italia, 'Nevermind' avevano appena scalzato 'Dangerous' di Michael Jackson dal numero uno in America. Chiesi a Cobain cosa ne pensava e lui restò in un silenzio assoluto. Ricordo che appena arrivati a Roma di loro si persero le tracce: al Castello, dove dovevano esibirsi quella sera, arrivarono appena in tempo per le prove, bagnati fradici dalla testa ai piedi. Quel giorno aveva piovuto fortissimo, e loro avevano deciso di noleggiare dei motorini per farsi un giro per la città!", racconta Marco.
I Nirvana erano un gruppo unito, ma c'erano grosse differenze tra i componenti della band. "Erano tre persone completamente diverse. Cobain era estremamente taciturno. Sembrava non riconoscerti da una volta all'altra, salvo poi esplodere in slanci di confidenza e riprendere discorsi lasciati in sospeso mesi prima", conferma Cestoni, "Krist Novoselic era quello con i piedi per terra: un tipo molto semplice e molto tranquillo, che non voleva problemi né responsabilità. Dave Grohl era il più simpatico ed espansivo, si capiva già allora che aveva sogni e aspirazioni che lo avrebbero portato in altre direzioni. La presenza di Cobain era ingombrante anche per loro, i problemi di relazione sussistevano anche all'interno della band".
L'Italia è stato un paese molto attivo dal punto di vista promozionale. E in questo senso non mancano alcuni aneddoti da ricordare. "Fummo uno dei pochi Paesi a fare promozione con loro, ricordo che li portammo a 'Tunnel' di Serena Dandini dove già erano stati ospiti i Sonic Youth, molto divertiti dall'atmosfera del programma che gli ricordava il Saturday Night Live americano. Quando tornarono a casa ne parlarono ai Nirvana, che accettarono a loro volta l'invito manifestando anzi il desiderio di prendere parte a uno sketch. Si decise di farli partecipare  a una scenetta con Corrado Guzzanti che interpretava lo studente Lorenzo. Avrebbero dovuto solo annuire alle sue battute, ma Kurt decise di metterci un tocco personale: cominciò a tirare con tale forza la parrucca di Guzzanti, fissata al cuoio capelluto con le mollette, che Corrado svenne dal dolore. Si rischiò la tragedia in diretta", conclude sorridendo Marco Cestoni.

LEGGI QUI LO SPECIALE DEDICATO A "NEVERMIND"


(Articolo tratto da: http://www.rockol.it del 23 set 2011)







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