Torna a far parlare di sé Adam Ant, personaggio dal fragile equilibrio. Negli ultimi quattro anni Adam è diventato un po' il cocco di certa stampa britannica. Dapprima compatito per i suoi disordini mentali, poco alla volta, da quando ha iniziato a parlarne con franchezza per cercare di spiegarli, ha infine conquistato grandi simpatie. Adam soffre di un disturbo bipolare e a fine 2010 aveva spiegato le sue ultime vicissitudini che, nel maggio 2010, lo avevano visto far ritorno per un mese presso un ospedale psichiatrico. Il cantante, che ha alle spalle qualche arresto ed altri ricoveri forzati, aveva detto: "Adesso ho smesso di prendere le medicine pesanti che ho preso per molto tempo. Per sette anni mi hanno fatto prendere sodio valproato, è una sostanza che in pratica dice al tuo cervello di non eccitarsi. Non riuscivo a dormire quando volevo dormire e non ho fatto l'amore per sette anni. Ho perso i capelli e non sono riuscito neanche a leggere un libro perché non riuscivo a concentrarmi. E, in tutto quel periodo, non ho scritto neanche una canzone o suonato la chitarra. In più sono ingrassato". Mentre l'annunciato e mai pubblicato nuovo album "Adam Ant is the blueblack Hussar in marrying the gunner's daughter" continua ad essere un oggetto misterioso, il prossimo 6 marzo vi sarà una doppia occasione per venire a contatto col personaggio. A Londra, presso la galleria d'arte Proud Camden, prima si svolgerà l'inaugurazione della mostra "Adam Ant: dandy in the underworld. A photographic retrospective", poi ci sarà il concerto di Adam. L'esposizione rimarrà aperta sino al 29 aprile.
Adam & The Ants furono attivi dal 1977 al 1982.
Fondata ad inizio '77, la band comprendeva, oltre ad Adam (vero nome Stuart Leslie Goddard), Lester Square (chitarra), Andy Warren (basso) e Paul Flannagan (batteria). Nel giro di meno di un anno Adam però rivoluzionò il gruppo e nel 1978, all'epoca del primo singolo, la formazione vedeva Adam Ant, Matthew Ashman, Andy Warren e Dave Barbarossa. Il chitarrista Marco Pirroni arrivò subito dopo l'album "Dirk wears white sox".
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 19 feb 2012)
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