Pubblicato: 15-12-2011

Rock in redazione: guarda l’esplosivo live di Lewis Floyd Henry a Rockol


Rock in redazione: guarda l’esplosivo live di Lewis Floyd Henry a Rockol

Concerti di bands rock

Notizie sulle bands rock

Lives e festivals

Live e festival di musica

Date e concerti

Nuovo album della band

Banner e locandine o lacandina dei concerti

Rock bands: rock, metal, indie, alternative, punk, hardcore, new wave, pop, stoner, blues


Si, non stiamo esagerando: “esplosivo” è la parola giusta. Perché quando lo vedi arrivare, Lewis Floyd Henry sembra tranquillo e sorridente. Arriva tirandosi dietro la sua chitarra ed un carrellino. “Un carrellino da 30 watt” - “A man and his 30w pram”, come dice il titolo del suo disco d’esordio. Poi si mette lì, srotola un tappetino, tira fuori un drum kit, attacca la chitarra ad un ampli portatile e inizia a suonare. A Rockol da qualche tempo si organizzava qualche performance, riprendendola e condividendola con voi. Ma sono sempre performance acustiche. Sapevamo che Lewis sarebbe arrivato con un ampliificatore, ma non ci si aspettava che facesse tutto questo casino – nel senso buono, anzi ottimo del termine: un piccolo rockshow in in redazione. Rockol: "Abbiamo avvisato i vicini, poi per 15 minuti ci siamo divertiti: nel video qua sotto non si vedono le nostre facce, ma potete immaginarle. Così come potete immaginare le facce di quelli che in giro per strada si vedono questo ragazzo che assomiglia a Jimi Hendrix tirare fuori la sua Gibson e fare quello che fa". Perché Lewis Floyd Henry è un “busker”, un artista di strada, che va in giro per la sua Londra e che da lì si è fatto notare, fino ad incidere il suo disco di esordio (che si è guadagnato ben 4 stelle dal prestigioso Mojo). Nei giorni scorsi era in Italia – magari qualcuno l’avrà visto per strada, è passato da Milano, Pisa, Napoli. Così l’abbiamo invitato in redazione a suonarci qualche brano. Il primo è “Sacred gardens”, la canzone che apre il disco d’esordio:


Rockol - Lewis Floyd Henry - "Sacred gardens" (Live@Rockol) on MUZU.TV

  “Ho iniziato a suonare chitarre che avevo 11 anni, e ho suonato in un sacco di band. Nel 2007 il batterista della mia band è andato via dall’Inghilterra. Mi mancava suonare in una band, mi mancava soprattutto suonare la chitarra con la batteria”, ci ha raccontato dopo la performance, sorseggiando un caffè. “Così ho dovuto inventarmi qualcosa: mi sono costruito un piccolo drum kit. E da lì in poi ho fatto lo one-man band, facendo di necessità virtù. All’inizio era solo un modo per suonare e fare un po’ di soldi con il busking, in attesa di suonare di nuovo con una band. Poi ho iniziato a scrivere e ri-scrivere le mie canzoni per questo modo di suonare”.  “Ho sempre suonato la batteria, anche se il mio strumento principale è la chitarra. Ho dovuto inventarmi un modo di suonare la batteria nuovo, per poterlo fare contemporaneamente con la chitarra”, ha continuato. “Ho iniziato a suonare per strada, in camera, in giro. Ho un van: ogni tanto caricavo le robe sul furgoncino e andavo in giro a suonare. Il titolo del disco arriva da lì: in Inghilterra diciamo “One man and his van”, per dire che con se hai un furgoncino puoi fare di tutto. Così sono diventato “One man and his 30w pram”, che suona quasi allo stesso modo”  


Rockol - Lewis Floyd Henry - Scraped/Went to a party" (Live@Rockol) on MUZU.TV


  “Metto in po’ di tutto nella mia musica, dal rock al reggae, all’hip-hop. Però con un sound più traduzionale, più legato ai sixties. Magari poi metterò un po’ di tecnologica, andrò a cercare qualche aggeggio tecnologico da suonare, ma mi piace molto l’idea vechio stile di saltare fuore qui e là, che qualcuno che mi dice: ‘ti ho visto suonare in quella strada o ‘Ti ho visto suonare a Milano’.” Presto lo vedremo suonare anche in club regolari: ad inizio 2012 Lewis Floyd Henry tornerà in Italia per un tour “normale”. Ma non c’è dubbio che anche in quell’occasione gli verrà voglia di suonare per strada, e magari lo vedrete fare due canzoni fuori da un club, non solo dentro.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 14 dic 2011)







Condividi