Pubblicato: 13-11-2011

Paul Weller: 'Spero di non essere mai così al verde da riformare i Jam'


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"Money talks", dicono gli anglofoni, ovvero "il denaro conta". Parecchio, almeno a sentire Paul Weller, secondo il quale le motivazioni che spingono le band sciolte da tempo a tornare in attività (l'ultima, sul panorama britannico, risponde al nome di Stone Roses) siano da individuare esclusivamente in ragioni connesse alla situazione patrimoniale degli ex colleghi coinvolti. La riflessione del "Modfather" parte proprio dalle reunion più clamorose delle quali si chiacchiera, di questi tempi, oltremanica: da quella, già citata, degli Stone Roses, che solo dal concerto all'Heaton Park di Manchester del prossimo anno guadagneranno 10 milioni di sterline, a quella - ancora del tutto ipotetica - che potrebbe vedere tornare in pista gli Oasis nel 2015, in concomitanza con le celebrazioni per il ventennale della pubblicazione dello storico "(What's the story) Morning glory?". "Questioni di soldi, immagino", ha chiosato l'ex frontman di Jam e Style Council, che - alla domanda se anche lui, in futuro, potesse prendere in considerazione l'idea di riportare in attività il suo primo, leggendario gruppo, ha risposto: "Accidenti, spero proprio di non ritrovarmi così al verde dall'essere costretto a farlo".


Paul Weller - He's The Keeper on MUZU.TV


"Mi spiego meglio: non conosco così bene gli Stone Roses per esprimere un giudizio definitivo, ma sono molto amico di Mani (il bassista, ndr). So che lui sono anni che inseguiva questo sogno, e adesso che l'ha realizzato è contento di tornare a fare musica coi suoi vecchi compagni. Per John (Squire) e Ian (Brown) ho il sospetto, però, che ci siano anche motivazioni diverse: non lo so, non credo che sia riesploso l'amore, tra loro. Viviamo in tempi duri, dico bene? Ecco perché i gruppi si riformano e suonano i loro album classici". E Weller, che già lo scorso aprile annunciò di aver pronto un nuovo disco in studio, ideale seguito di "Wake up the nation" del 2010? "Anch'io porterò dal vivo un album classico, prossimamente. Ma uno nuovo, non uno di vent'anni fa...".


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 10 nov 2011)







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