L'ultimo album solista di Joe Walsh risaliva a vent'anni fa; era infatti il 1992 quando nei negozi arrivava "Songs for a dying planet". Il successore di quel disco ormai lontano è stato battezzato "Analog man" e sarà disponibile in una data non ancora precisata tra maggio e giugno. Non che in questi vent'anni, naturalmente, Joe sia rimasto a girarsi i pollici. C'è stato ad esempio "Long road out of Eden", uscito nell'ottobre 2007 e primo album degli Eagles dal 1979, l'anno di "The long run". E poi ci sono stati dei lunghissimi tour mondiali. Sentito dal quotidiano statunitense "San Diego Reader", il musicista nato a Wichita in Kansas 64 anni fa si è lamentato dell'era digitale lasciando intendere che il titolo dell'album, "Uomo analogico", è - in un certo senso - una provocazione. "Ieri sera ero a una partita dei Lakers, e tutti erano lì a mandarsi messaggi. Ogni tanto qualcuno alzava lo sguardo e controllava il punteggio", ha detto. "Quando era tutto analogico, noi come Eagles entravamo in studio, e gli studi di registrazione avevano dei bottoni. Noi giravamo i bottoni e ci dicevamo: vediamo un po' che succede a girare questo bottone. Adesso invece abbiamo il mouse. E noi come Eagles trascorriamo ore a gridare ai nostri computer. L'altro giorno è entrato mio figlio e mi fa: papà, sei veramente sciocco".
Gli Eagles furono fondati nel 1971 e debuttarono discograficamente nel 1972 con l'omonimo album, registrato nel febbraio '72 in Gran Bretagna e pubblicato a fine giugno.
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 27 gen 2012)