I Mott The Hoople, il gruppo glam britannico entrato nella storia per l’inno “All the young dudes”, pezzo peraltro scritto per la band dal
loro ammiratore David Bowie, non torneranno. La formazione esaurì la sua forza vitale nel 1974 sebbene, con line-up rimaneggiata e
facendosi chiamare semplicemente Mott, riuscì a proseguire per un altro paio d’anni. A inizio 2009 la clamorosa reunion, limitata però ad una manciata di concerti all'Hammersmith Apollo di Londra. Poi il ritorno tra le tenebre. Dove presumibilmente rimarranno, visto che oggi l'ex mainman della formazione, Ian Hunter, ha affermato che la ex band non ha nulla in programma. Hunter, 72 anni, dello Shropshire, intervistato da fonti USA ha detto: "Io da solo ho fin troppo lavoro. Mi piace moltissimo suonare con gli altri. E' molto bello provare con loro. La cosa della band è simpatica. E' l'aspetto del business che è proprio brutto. E' complicato e non posso parlarne. In confronto alla nostra situazione, i Pink Floyd tra loro sono degli amiconi. Se le cose diventeranno più semplici, magari potremo fare di nuovo qualcosa. Ma per il momento, niente".
Hunter, amico di Ringo Starr, in compenso pubblicherà un nuovo album solista nel corso del nuovo anno. L'inizio delle registrazioni è fissato per il prossimo 9 gennaio. Per quello che sarà il successore di "Man overboard" l'artista ha detto: "Molto strano, dopo essere stato una specie di cantautore per tanti anni, adesso quello che verrà sarà molto un album da gruppo. Sarà un disco rock'n'roll. Che è arrivato lui, non sono andato a cercarlo io. Chissà, forse sono solo annoiato di fare il cantautore".
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 15 nov 2011)
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