Pubblicato: 08-11-2011

I Green Day suonano il nuovo album dal vivo a New York


I Green Day suonano il nuovo album dal vivo a New York

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Il prossimo album dei Green Day non ha ancora un titolo, né una data di uscita. Di canzoni nuove però, a quanto pare, il trio di East Bay ne ha già collezionate un bel po'. E per provarlo ieri sera Billie Joe Armstrong e compagni hanno deciso di organizzare un concerto a sorpresa agli Webster Hall Studios di New York: 300 posti disponibili, biglietti a 20 dollari polverizzati in poco tempo e almeno metà della scaletta dedicata ai brani inediti. Come ha fatto notare un giornalista dell'edizione americana di Rolling Stone presente allo show, i Green Day stanno proseguendo sulla scia di "American idiot" e "21st century breakdown", cioè con melodie semplici, chitarroni e ritornelli orecchiabili.
L'impegno politico, invece, per il momento sembra accantonato. Lo si capisce leggendo i titoli dei pezzi proposti a New York: "Wow, that's loud", brano up-tempo con molti riff di chitarra, e la sexy "Make out party" in questo senso sembrano abbastanza esplicite.
Billie Joe e compagni, inevitabilmente mascherati in stile Halloween, hanno suonato anche altri brani finora sconosciuti al grande pubblico come "Let yourself go", un inno in stile Ramones con un testo piuttosto sboccato ("Shut your mouth 'cause you're talking too much and I don't give a fuck anyway"), la molto orecchiabile "Carpe diem" - già suonata nello show a sorpresa dello scorso agosto - e "Oh love". Ma non solo: in scaletta sono finite anche la cover di Elvis "Blue Moon of Kentucky" e quella dei Misfits "Hybrid Moments".


Green Day - Boulevard Of Broken Dreams [Live Video] on MUZU.TV


Dopo essere tornati soul palco i Green Day hanno accolto le richeste dei fan intonando i loro classici "Murder city" "Letterbomb," "Hitchin' a ride," "Geek stick breath," "She," "Paradise" e "2000 light years away". A chiudere il set ci ha pensato un'altra cover dei Misfits, "Monster mash". "Molte grazie", ha detto sobriamente Billie Joe Armstrong incamminandosi dietro il palco.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 29 ott 2011)







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