Il nuovo Dvd retrospettivo dei Talking Heads, "Chronology", che compila filmati di esibizioni dal vivo della band newyorkese durante la prima parte di carriera (1976-1983, con un'appendice nel 2002), ha richiesto anni di lavorazione.
Lo spiega l'ex leader del gruppo, David Byrne, nella sua newsletter, accennando alla difficoltà di ottenere le necessarie liberatorie: "Avevo già visto molti di quei filmati", scrive Byrne, "e mi ero reso conto che era possibile scorgerci una interessante videocronologia delle varie incarnazioni dei Talking Heads. Rintracciare tutti i legittimi proprietari di quegli spezzoni per richiedergli i diritti di utilizzo del materiale, però, è stata tutta un'altra faccenda. Alcuni dei clip più antichi, in cui suono e immagine sono a volte piuttosto grezzi, non avevano ovviamente una destinazione commerciale, ma permettono di rivedere all'opera la versione più essenziale del gruppo mentre si esibisce al CBGB".
Byrne ricorda che i Talking Heads erano "essenzialmente una live band, almeno fino ai tardi anni Ottanta. Le prime registrazioni furono il risultato di quel che suonavamo dal vivo, di ciò che funzionava in quel contesto e di come affinavamo le nostre abilità suonando insieme. Nell'era digitale, per molti musicisti non è più così. Oggi spesso si pensa prima al disco, e poi a come presentarlo dal vivo".
Guardando i video in sequenza, spiega Byrne, "è possibile capire cos'era successo appena prima e scorgere qualche indizio di ciò che sarebbe accaduto dopo. Col senno di poi, ovviamente, è facile rendersene conto. Ogni tanto siamo vestiti in modo improponibile, altre volte il nostro look anticipa i tempi. Ma soprattutto quel che si ricava dalla visione è la compattezza della band".
"Chronology" è disponibile anche in un'edizione limitata e deluxe contenente rare foto e un saggio del celebre e compianto giornalista americano Lester Bangs. "C'è un motivo per cui molti giornalisti continuano a ritenerlo un modello (anche se mi auguro che evitino di eccedere nell'abuso di droghe)", osserva il musicista newyorkese di origini scozzesi. "Per quanto il suo pezzo sia scritto in forma di recensione discografica, si tratta piuttosto di una meravigliosa esternazione sui massimi sistemi. Mi inorgoglisce che in qualche modo mi riguardi".
(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 25 nov 2011)
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