Non collimano al cento per cento i pareri di Pete Townshend e Roger Daltrey, gli Who superstiti che il prossimo anno dovrebbero portare in tour mondiale la loro rock-opera del 1973 "Quadrophenia": mentre il chitarrista si dice praticamente certo del progetto, il cantante - pur non escludendo a priori le operazioni - pare al momento più cauto che determinato. "Sì, certamente ci speriamo", ha dichiarato l'artista: "Ci piacerebbe, lo faremmo con la nostra band. Di sicuro non spariremo. Però, credetemi, Pete ha dei grossi problemi col suo udito, e questa non è una scusa: voglio dire, al momento lui gira con gli apparecchi acustici. Questo non può che causare grossi problemi di ordine tecnico nel suonare in lunghi spettacoli dal vivo. Al momento non c'è nulla di certo".
Stesso discorso, più o meno, Daltery fa per eventuali nuove prove in studio: "Quello di scrivere è un dono di Pete, è lui l'autore. Ci sono periodo dove ci diciamo: 'Se riusciamo ad accumulare abbastanza canzoni, andiamo in studio e le registriamo'. Allora ne scrivo moltissime, gliele mando, e a lui non ne piace nemmeno una. E' un ragazzo molto complicato. Sia chiaro, io non potrò mai essere l'autore del gruppo, perché abbiamo già lui, che è un genio. Tuttavia credo di essere un discreto autore pop-rock... Per lo meno, nella media".
Il prossimo 14 novembre verrà lanciata sul mercato "Quadrophenia: the director's cut": l'opera sarà resa disponibile in diversi formati, tra i quali una Super Deluxe Edition consistente in un cofanetto contenente 24 provini mai editi prima e una collezione assortita di memorabilia.