La scorsa domenica sera "+" di Ed Sheeran ha conquistato il primo posto della nuova classifica britannica, e l'ha fatto spodestando il
supercampione "21" di Adele, ma vendite così basse al vertice non si erano registrate da ben 17 anni. "+" infatti ha mosso solamente 20.607 unità; era dal 1995, con le 13.885 copie di "Zeitgeist" dei Levellers, che un disco non aveva bisogno di un numero così basso di esemplari per imporsi al numero uno. "+" inoltre ha distanziato di una incollatura "Mylo xyloto": l'album dei Coldplay ha terminato la corsa di questa settimana al numero 2 con 19.405 pezzi smerciati. Come mai un simile scivolone in uno dei Paesi con il mercato (nonostante tutto) più vivace? Un portavoce di HMV ha affermato che il (magro) dato non puà essere "considerato una sorpresa". Sentito dall'NME, il PR della catena di negozi di dischi più diffusa ed importante del Regno Unito e Repubblica d'Irlanda ha detto: "Spesso gennaio è il mese più tranquillo, con la gente che tende ad essere cauta con le proprie spese per poter rientrare nei conti dopo il Natale. Quindi, sebbene le vendite non siano state particolarmente alte, questo genere di numeri non dovrebbe essere considerato molto sorprendente, anche perché la scorsa settimana ci sono state scarsissime novità; e sono le novità le cose delle quali si ha sempre bisogno per galvanizzare il pubblico e l'interesse dei media. Le cose dovrebbero cambiare completamente questa settimana, con la gente che ha ricevuto lo stipendio, e poi finalmente sono in arrivo delle nuove pubblicazioni molto attese, non ultima delle quali è quella di Lana Del Rey. Poi, con San Valentino, l'NME Awards Tour e i Brits che si avvicinano, le vendite dovrebbero riprendere abbastanza".
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