Pubblicato: 07-11-2011

Amy Winehouse: per il coroner la causa di morte fu 'abuso di alcol'


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Sono finalmente stati resi noti gli esiti degli esami post mortem effettuati sul cadavere di Amy Winehouse per stabilire l'effettiva causa del decesso della sfortunata cantante, scomparsa lo scorso luglio a Londra all'età di 27 anni: stando a quanto riferito dal medico legale del St Pancras Coroners Court, Suzanne Greenway, alla diva soul jazz britannica fu fatale una forte intossicazione da alcol. Le analisi del sangue effettuate dopo la morte dell'artista hanno infatti rilevato un tasso alcolemico pari a 416 milligrammi per decilitro, sufficiente a provocare il decesso di un adulto in buono stato di salute. Il quadro delineato dalle analisi è perfettamente compatibile con i rilievi effettuati sulla scena della tragedia, dove vennere rinvenute tre bottiglie di vodka vuote, due grandi e una piccola. E' stata così definitivamente scartata l'ipotesi che voleva la Winehouse vittima di una grave crisi d'astinenza da sostanze alcoliche, ipotesi sostenuta da più parti fino a poche ore fa.


Amy Winehouse - Rehab on MUZU.TV


Nelle ore immediatamente successive al rinvenimento del cadavere della cantante, trovata morta nel suo appartamento di Camden, nella zona nord di Londra, venne ipotizzata - come causa del decesso - un'overdose da sostanze stupefacenti: i primi esami condotti dalle autorità britanniche, tuttavia, esclusero subito questa ipotesi, non essendo state trovate tracce di droga nel sangue dell'artista.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 26 ott 2011)







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