Pubblicato: 12-08-2013

Rolling Stones: dopo 44 anni emergono nuovi dettagli sulla morte di Brian Jones


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Con il ritorno dei Rolling Stones sul palco di Hyde Park a 44 anni dal leggendario concerto del 5 luglio1969, non potevano non riemergere anche i tragici e oscuri fatti che portarono alla morte di Brian Jones, ex chitarrista e membro fondatore della band che venne trovato morto sul fondo della piscina nella casa del Sussex , due giorni prima dello show.
Il rapporto del coroner archiviò come "incidente" la morte dell'artista, ma Anna Wohiln - l 'allora di lui fidanzata, da sempre convinta di un complotto contro il compagno - tempo dopo dichiarò che Jones era stato assassinato da Frank Thorogood, un costruttore che si trovava nella villa la notte del decesso. Thorogood sul letto di morte (1993) confessò di aver ucciso Brian Jones.

Ma a più di 40 anni dall'accaduta, nuovi dettagli e nuove accuse sono state riportate a galla dal Mail che ha diffuso alcune sconcertanti dichiarazioni rilasciate dalla figlia di Thorogood, Jan Bell, alla polizia del Sussex. La donna avrebbe dichiarato quanto confessatole dal padre anni fa ovvero che, poche ore prima della sua morte, Jones avrebbe ricevuto una visita da Mick Jagger e Keith Richards, con i quali sarebbe nata un'animosa discussione circa il diritto o meno di utilizzare il nome Rolling Stones, anche dopo la sua uscita dal gruppo nel 68. E non solo. Sul report della polizia  - riportato dal Mail - si apprende che Brian apparentemente non accettò l'accordo finanziario propostogli dai due per permettere alla band di proseguire con il nome di Rolling Stones "così Keith Richards tirò fuori un coltello. Si riporta che in quel momento fu Thoroggod a calmare gli animi e a sedare il litigio" finché i Jagger e Richards non lasciarono definitivamente la casa.

A fronte di questi nuovi dettagli nell'intrigo, il portavoce dei RS non ha rilasciato alcuna dichiarazione e non è stata portata ancora avanti alcuna azione legale perché le procedure standard di investigazione sono state bloccate da un ufficiale della polizia del Sussex, subito dopo che il rapporto è stato stilato.

Il Mail infine ha riportato alla luce alcune registrazioni risalenti agli anni '80 (dagli archivi di Richard Greenfield, allora editore di Rolling Stone che trascorse del tempo con la band nel '71, durante le sessioni di registrazioni di "Exile on main street"). I documementi in questione rivelerebbero un Kieff consapevole dei sospetti su Thorogood nonché della copertura che Tom Keylock, manager del gruppo, aveva creato intorno all'accaduto. "Dopo la sua morte volevo sapere chi c'era lì e non sono riuscito a scoprirlo. L'unico a cui potevo chiedere era lo stesso che si era preso gioco di tutti noi, facendo il possibile per nascondere le prove alla polizia. E' stato solo un incidente. Forse lo è stato, o forse quel qualcuno voleva che tutta la cosa svanisse nel nulla e non è stato coinvolto nessuno. Forse ha fatto la cosa giusta, ma non lo so. Non so nemmeno chi era presente quella notte, e cercare di scoprirlo è impossibile."


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 08 lug 2013)