E' stata Laurie Anderson, la moglie (ora vedova) di Lou Reed, a rivelare mesi fa che suo marito era stato molto malato e aveva subìto un trapianto di fegato: "Stava morendo, un trapianto non è una cosa che fai per divertirti" ha detto al Times. Dopo il trapianto, però, sembrava che la salute di Reed fosse in via di rapido ristabilimento. "Sono un trionfo della medicina moderna" scrisse lui sul suo website qualche settimana dopo l'operazione. "Sto meglio e mi sento più forte di prima. Il Chen Taji e il regime alimentare che ho seguito negli ultimi anni si sono rivelati utili. Sono ansioso di ritornare su un palco, e di scrivere altre canzoni". Tuttavia, partecipando a Cannes a un festival sulla creatività quattro mesi fa, Reed aveva ammesso di sentire il passar del tempo: "E' stupefacente come corre veloce. L'altro giorno avevo 19 anni, e se mi succedeva qualcosa mi riprendevo subito. Adesso dovrò completare nove mesi di terapie e ricordarmi di prendere le vitamine". La malattia, comunque, non aveva ammorbidito il suo carattere brusco e spigoloso: proprio di recente aveva commentato la qualità della musica digitale ("Suona di merda") e criticato l'esiguità delle royalties che gli artisti ricevono dai digital download.