Pubblicato: 08-07-2013

Jared Leto (Thirty Seconds To Mars): ‘Un disco che racchiude un nuovo inizio’


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“Questo album racchiude un nuovo inizio per noi. E’ un’opportunità per resettare tutto, in termini creativi e personali, per ridefinire chi siamo, per riscoprirci. Ogni volta che scrivi un disco o una canzone hai questa opportunità e per noi è un ottimo nuovo punto di partenza, siamo molto fieri di questo disco”. A parlare è Jared Leto, leader dei Thirty Seconds To Mars, e il nuovo punto di partenza è “Love lust faith + dreams”, quarta fatica in studio della band statunitense, in uscita il prossimo 21 maggio. Incontriamo il cantante ed attore in occasione del suo passaggio italiano per parlare con lui dei nuovi brani, della sua carriera e dei progetti futuri della band. “Abbiamo iniziato a suonare nel 1998, sono passati molti anni dal nostro debutto, e non è facile attribuirci ora un genere. Il nuovo album è un disco difficile da definire. Il disco precedente era un album rock, anche se so che è ora è difficile definire un lavoro solamente come ‘un disco rock’. Il nuovo album è di sicuro il più dinamico e diverso che abbiamo mai realizzato nella nostra carriera, ed è bello infrangere le regole e non ripetere quello che abbiamo già fatto. Amo il rock, e ci sono di certo brani di questo genere anche nel nuovo disco, ma non è possibile attribuirvi alcuna etichetta. Chi si aspetta un disco rock rimarrà sorpreso e si chiederà se sono i Thirty Seconds To Mars”, racconta Jared.
Il disco è stato prodotto da Leto insieme a Steve Lillywhite, che aveva già collaborato con la band per ‘This is war”: “Steve è stato di sicuro parte di questo nuovo inizio, ha lavorato su quattro tracce del disco. E’ stato meraviglioso. Lo abbiamo scelto per un motivo, eravamo sicuri che con il suo contributo il risultato sarebbe stato ottimo. Per ‘This is war’ aveva avuto un ruolo chiave, questa volta si è trattato solo di poche canzoni. Il disco è nato nel corso di due anni, ho scritto circa settanta canzoni e ho scelto le undici migliori, le più appropriate. Abbiamo registrato i brani in giro per il mondo: India, Italia, Francia, in California e penso che le nostre esperienze in giro per il mondo, l’essere stati in tour per due anni e mezzo hanno aiutato molto la genesi di questo lavoro. Un tramonto in Asia, un’alba in Libano, camminare in strada a Milano, tutto ciò è stato essenziale per la scrittura dei pezzi”, continua il cantante.
Si passa poi a parlare di cinema: “Non recito in molti film, mi sono preso una lunga pausa un po’ come fece Daniel Day Lewis, che nel suo periodo di pausa imparò a fare scarpe a Firenze. Io ‘le scarpe’ le ho fatte in altro modo: sono stato in tour. A dicembre ho girato un film, ‘Dallas buyer’s club’, dove ho vestito i panni di una transessuale. E’stato interessante ritornare a recitare, soprattutto con un ruolo così importante per la mia carriera. Mi sento fortunato, ho la possibilità di suonare e recitare. Mi piacerebbe recitare in un film italiano. Ho davvero apprezzato ‘Gomorra’, film fantastico. Se ami il cinema non puoi far altro che guardare i grandi film italiani del passato di Bertolucci, Leone e Fellini”, afferma Leto. Ritornando alla musica, il titolo del disco, ‘Love lust faith + dreams”, nasce da quattro parole di grande valore per Jared, come ci spiega: “Mi piaceva l’idea di come queste quattro parole abbiano un impatto sulle vite di tutti noi. Sono quattro termini che hanno un grande significato, sia letterale che concettuale. Hanno un grande potere. Sono concetti che si ritrovano in tutte le canzoni del disco e sono parole che fanno parte dell’esistenza di tutti noi”, prosegue l’artista.




Il primo singolo estratto dal disco è “Up in the air”, accompagnato da un videoclip che vede tra i protagonisti la burlesque performer Dita Von Teese: “’Up in the air' è stato scelto come primo singolo perché ho pensato fosse il brano ideale per presentare il nuovo lavoro. Una canzone energica, che segna la nuova direzione che abbiamo intrapreso. A dire la verità questo video nasce dall’idea che ho io dell'estetica. Infatti, sono sempre stato interessato all'estetica e al rapporto che abbiamo con la bellezza delle cose. L'arte e il design occupano una gran parte della mia vita, e volevo realizzare una clip che canalizzasse questi aspetti, che fosse focalizzata sul movimento di persone e oggetti. Avevo quattro o cinque idee in mente e le ho unite in modo tale da rappresentare al meglio la canzone e sono contento di come tutto questo sia stato espresso attraverso le immagini, La clip vede la partecipazione di alcune ginnaste olimpiche, di Dita Von Teese, amica di lunga data e tra le donne più sexy del pianeta, e dell’artista Damien Hirst. E’ stato un onore avere delle sue opere come artwork del disco, è un artista molto provocatorio ed estremamente d’impatto. La clip ha avuto un sviluppo creativo di cinque mesi, è uscita un paio di giorni fa e ne siamo davvero entusiasti. Ho sempre amato l’arte, ho studi artistici alle spalle e dipingo. Quando ero un ragazzo mi sarebbe piaciuto diventare un artista visivo. La mia strada è stata un’altra, ho iniziato a recitare e tutto è andato in modo differente, Ma sono davvero grato di tutto ciò che c’è ora nella mia vita, sono cresciuto nella povertà, mia madre ha avuto me e mio fratello da adolescente. Tutto questo è un miracolo per me”, prosegue Jared.
I Thirty Seconds to Mars saranno in Italia a luglio per due date: il 13 luglio a Lucca, in occasione del Lucca Summer Festival, e il 14 luglio a Piazzola sul Brenta per l’Hydrogen festival: “I prossimi piani dei Thirty Seconds to Mars? Tour, tour e ancora tour. Ma se dovessi pensare a qualcosa da realizzare in futuro direi un disco ambient, sulla scia di ‘Kid A’ dei Radiohead o qualcosa di molto vicino ai Sigur Ròs o Bjork. Nonostante ami molto il rock e tra i miei miti ci siano Robert Plant, Kurt Cobain e Bono, sarebbe una nuova e bella sfida cimentarsi in sonorità così apparentemente lontane da noi”, conclude il leader dei Thirty Seconds To Mars.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 22 apr 2013)