Pubblicato: 14-08-2013

Editors, 'The weight of your love': ‘Chitarre graffianti e nuovi orizzonti'


Concerti di bands rock

Notizie sulle bands rock

Lives e festivals

Live e festival di musica

Date e concerti

Nuovo album della band

Banner e locandine o lacandina dei concerti

Rock bands: rock, metal, indie, alternative, punk, hardcore, new wave, pop, stoner, blues


Sono passati quattro anni da quando abbiamo incontrato gli Editors per la pubblicazione di “In this light and on this evening”, album del 2009. In quella occasione Tom Smith, leader e voce della band, era accompagnato dall’ormai ex chitarrista Chris Urbanowicz, che ha lasciato la band nell’aprile 2012. Ritroviamo Smith a Milano per il passaggio promozionale del gruppo nel nostro Paese. Il cantante ci accoglie con un’aria rilassata e grandi sorrisi, accanto a lui questa volta ci sono il bassista Russell Leetch e il chitarrista, Justin Lockey, nuovo acquisto del gruppo insieme ad Elliot Williams, chitarrista e tastierista. Parliamo con i tre musicisti della nuova fatica in studio, “The weight of your love”, uscito il 2 luglio, di cosa è successo in questi quattro anni tra un album e l’atro e dei loro progetti futuri. “Molte delle nuove canzoni parlano d’amore, alcune sono liriche dedicate da una persona ad un’altra persona. Non sono solamente tipici brani d’amore, anche se l’argomento principale è proprio questo sentimento. Mi sono interrogato sulla parte più ‘pesante’, più profonda dell’amore. Per questo è nato il titolo ‘The weight of your love’”, racconta Tom. “La genesi del nuovo lavoro ci ha richiesto molto tempo”, continua Russell, “Quando abbiamo trovato la giusta strada da percorrere, di conseguenza è stato tutto molto veloce, Siamo andati a Nashville per registrare. Abbiamo preso nella band due nuovi membri, dei quali uno è Justin. Abbiamo realizzato decisamente un disco di chitarre, abbastanza differente dal nostro ultimo lavoro”, dice il bassista. “Quando abbiamo iniziato a comporre il primo materiale per il nuovo disco avevamo già capito che si sarebbe trattato di un album con una grande presenza di chitarre. Ci è voluto del tempo per scrivere i pezzi, circa un anno, un anno e mezzo. A quel punto tutto ci sembrava stesse andando per il meglio, poi la situazione ha preso una piega davvero diversa. Avevamo già iniziato le sessioni in studio con Cris, che poi ha deciso di lasciare la band. E’ iniziato così un momento molto difficile: io e Russell ci siamo chiesti cosa sarebbe stato meglio per gli Editors, così bbiamo trovato due nuovi membri. E’ stato proprio un periodo duro. Ma sono davvero contento del risultato ottenuto. Ecco perché ci sono voluti quattro anni tra un disco e l’atro”, afferma Smith. “Si tratta di una nuova opportunità per gli Editors. Due nuovi membri nella band danno vita ad un nuovo capitolo. Nuovi piani, nuove dinamiche, nuovi equilibri e dunque nuovi orizzonti”, aggiunge Russell. “Era nei nostri desideri realizzare un lavoro in cui la chitarra fosse protagonista e le melodie fossero arricchite da strumenti non generati dal computer ma registrati dal vivo. Era un’idea che stavamo sviluppando quando Chris era ancora nella band e che è diventata una parte fondamentale per la costruzione dei pezzi quando la situazione si stava complicando”, racconta ancora Russell. Chiediamo al gruppo di raccontarci di “A ton of love”, primo singolo estratto dal nuovo album: “E’ il brano più adatto per le radio, suona bene quando guidi”, scherza Russ. “Ci sembrava il pezzo più adatto per il nostro ritorno dopo quattro anni. Racchiude ciò che siamo ora”, precisa Tom.
Il disco è stato registrato negli Stati Uniti quasi interamente in presa diretta, come ci raccontano ancora i musicisti: “Abbiamo registrato quasi tutto in presa diretta a Nashville, è una città in cui ti senti davvero vicino alla musica, ha dato i natali a tante icone della scena country e del rock. Sei circondato da meravigliosi negozi di strumenti musicali. Quando sei una stanza con la band e stai per registrare la senti quell’energia che ti pervade, quella luce che ti cattura. Ti va di uscire e di metterti a suonare in ogni luogo. Inoltre, il produttore di cui ci siamo avvalsi per questi nuovi brani, Jaquire King, ha saputo dare la giusta impronta rock ai pezzi”, racconta ancora Tom. “Il produttore è come se fosse un membro aggiunto alla band quando si è in fase di registrazione. Il suo lavoro è quello di far progredire il gruppo, di assicurarsi che tutto funzioni. Con Jaquire è stato davvero interessante lavorare, ci siamo confrontati molto sui pezzi. Ha saputo aggiungere quell'emotività che serviva ai brani. C’è un tocco statunitense nei pezzi, certamente. Abbiamo potuto sperimentare anche un metodo di lavoro differente, ci siamo confrontati con una cultura diversa. Noi siamo inglesi, lui statunitense, abbiamo trovato un punto d’incontro a metà strada”, raccontano ancora gli Editors. “Lavorare con dei nuovi membri è molto costruttivo. Ci siamo sempre confrontati molto sui pezzi, anche in passato. Ora siamo in cinque e la discussione su come realizzare i brani è ancora più interessante”, racconta ancora Tom.
“Abbiamo vissuto un periodo nero, ma con i due nuovi musicisti nella line up è come se fosse nato un nuovo entusiasmo che ha rapito tutti noi. Abbiamo sviluppato un modo di confrontarci davvero costruttivo”, afferma Russ. Chiediamo a Justin come si trova ad essere un membro degli Editors: “E’ davvero surreale. E’ strano entrare a far parte di una band dal passato così solido a questo punto della sua storia. E’ strano entrare a far parte di un gruppo al quarto disco ma dopo una serie di discussioni, notti fuori e tante ore passate a suonare insieme, è a dir poco fantastico. Non mi sono sentito ‘quello nuovo’ perché è come se il gruppo avesse iniziato da capo tutto. Non sono ‘il rimpiazzo’, anche perché non suono come Chris, e poi sono anche più vecchio di alcuni di loro”, dice ridendo Justin.
Gli Editors saranno in Italia per un solo concerto, dopo la cancellazione dell’ I-Day Festival, all’ Ypsigrock Festival, che si svolgerà in Piazza Castello a Castelbuono (Pa) il prossimo 11 agosto: “ Ci esibiremo in parecchi festival quest’estate e torneremo in Europa per dei live tra ottobre e novembre. Suoneremo dal vivo tutti e quattro i dischi, cercheremo di creare una scaletta equilibrata tra nuovi e vecchi brani. Saremo in cinque, dobbiamo ancora capire bene come ci muoveremo sul palco ma ci aspettiamo grandi cose da Justin”, scherzano Tom e Russell. Parliamo di collaborazioni: “Ne abbiamo realizzate alcune, come ad esempio il remix di un brano degli Spiritualized. Se dovessimo parlare di interpreti, di sicuro ci piacerebbe lavorare con una voce femminile. Ad esempio Lykke Li, la adoriamo. Oppure Susanna, la frontwoman del gruppo svedese dei Susanna and the Magical Orchestra, o anche Aimee Mann, ha una voce strepitosa”, raccontano ancora i musicisti. Ci congediamo con gli Editors chiedendogli qualche anticipazione sui loro prossimi progetti: ”Speriamo che tutto vada per il meglio e che la nuova lineup funzioni. Poi si potrà pensare ad un altro disco. Siamo davvero molto entusiasti del nostro nuovo lavoro e di come sono gli Editors ora. Diamo tempo al tempo”, concludono Tom, Russell e Justin.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 12 lug 2013)