Pubblicato: 08-07-2013

Addio a Richie Havens, l'eroe di Woodstock


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Il musicista folk statunitense Richie Havens, che aprì lo "storico" festival di Woodstock 1969 elettrizzando il pubblico con la sua versione di
"Motherless child/Freedom", è morto poche ore fa per infarto all'età di 72 anni. Lo ha riferito l'agenzia dell'artista alla Reuters. Il
musicista, emerso dalla scena folk newyorkese degli anni Sessanta, è scomparso presso la sua abitazione a Jersey City, New Jersey.

Il 20 marzo 2012 Richie aveva annunciato il suo ritiro dall'attività live dopo 45 anni per ragioni di salute.


"Non mi sento diverso da quando, cinquant'anni fa, camminavo per il Greenwich Village", disse lui un paio di anni fa, il giorno del suo compleanno, ai cronisti di Billboard: "Tutto quello che volevo si avverasse si è avverato. Professionalmente, non ho mai avuto una brutta giornata. Non credo che me ne andrò mai via... almeno fino a quando rimarrò vivo".

Havens, eroe della canzone di protesta ("Handsome Johnny", "No opportunity necessary" e "Stop pulling and pushing me", tra le sue più celebri) e del folk a stelle e strisce, che solo un anno fa annunciò il suo ritiro dalle scene dopo 45 anni di vita on the road, era nato a Brooklyn, New York, dove iniziò a cimentarsi con la musica cantando in ensemble gospel e doo-wop: artisticamente cresciuto nel vivace humus artistico del Village anni Cinquanta, fu scoperto da Fred Neil, che gli fece incidere un paio di album per la Douglas Records prima che il manager di Bob Dylan Albert Grossman lo prendesse sotto la sua ala: il suo primo successo, "Handsome Johnny", scritto a quattro mani con l'attore Louis Gossett Jr. (poi premio Oscar nel 1983 per l'interpretazione dell'inflessibile sergente istruttore di "Ufficiale e gentiluomo") fu inserito nel disco "Mixed bag", pubblicato nel '67, nel quale figurava anche una cover di "Just like a woman" dello stesso Dylan.

Valido interprete oltre che songwriter - nelle sue setlist non mancavano citazioni dai repertori di colleghi come Dylan, Lennon / McCartney e Leonard Cohen - uno dei picchi della sua carriera Havens lo visse sul palco di Woodstock: fu lui, infatti, ad aprire la leggendaria manifestazione di "pace, amore e musica", con un set di due ore dalle 5 alle 7 del pomeriggio di venerdì 15 agosto, durante il quale - tra gli altri brani - propose un medley tra "Motherless child" e "Freedom".



Alla storica esibizione seguirono le discrete prestazioni di vendita dei suoi album "Richard P. Havens, 1983" (1969) e "Alarm clock" (1971), che contenne il suo unico successo in grado di entrare nella hot 100 dei singoli di Billboard, la cover di "Here comes the sun" dei Beatles.

Attivo anche in TV (degne di nota le sue partecipazioni all'Ed Sullivan Show e al Tonight Show) e a teatro (ebbe un ruolo nell'allestimento americano del musical "Tommy" degli Who), Havens lavorò anche per il cinema, entrando a far parte dei cast di "Catch my soul", "Greased lightning" e "I'm not there", film di Todd Haynes dedicato a Bob Dylan che lo vide eseguire il classico "Tombstone blues": tra le sue ultime apparizioni, vanno ricordate l'esibizione per l'insediamento di Bill Clinton nel gennaio del 1993, la collaborazione coi Groove Armada per la colonna sonora del film "Collateral" (per il brano "Hands in time") e la sua autobiografia, "They can't hide us anymore", pubblicata nel 2000.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 23 apr 2013)