Pubblicato: 03-08-2013

Meet & greet a pagamento, la polemica. Enter Shikari contro 30 Seconds to Mars


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La pratica, nel Vecchio Continente, è relativamente nuova, ma - oltreoceano, specie per le band con una vasta fan base - è ormai consuetudine più che diffusa: accanto ai biglietti standard, differenti per prezzo a seconda degli ordini di posto assegnati, si trovano da qualche anno a questa parte in vendita dei pacchetti deluxe che includono, oltre che all'accesso alla struttura, anche una capatina nel backstage a salutare il proprio artista preferito. I prezzi? Non decisamente popolari. Si prendano, per esempio, i 30 Seconds su Mars: per passare nei camerini a scambiare quattro chiacchiere con Jared Leto e compagni a una delle date del loro prossimo tour americano i tagliandi vengono staccati (sul mercato primario, quindi senza nessuna speculazione ad alzare il prezzo) alla bellezza di 890 dollari americani.

La cosa è piaciuta pochissimo a Rou Reynolds degli Enter Shikari, che in un post apparso sul suo blog ha aperto il dibattito condannato la pratica, bollata come "sfruttamente della fan base": "I gruppi che fanno queste cose sono degli sfruttatori dei propri fan", ha scritto Reynolds, "Il fatto che stia passando l'idea che sia accettabile pagare per incontrare un altro essere umano è pazzia".

Contro questa pratica si era espresso, recentemente, anche Sam Halliday dei Two Door Cinema Club, che in un'intervista all'NME ha dichiarato: "Se scegliessimo anche noi di fare meet and greet a pagamento, i nostri fan si ribellerebbero, solo per il fatto che cose del genere noi le facciamo già, ma tramite dei sorteggi assolutamente gratuiti. Quando qualcosa si fa solo per denaro non ci guadagna mai nessuno. Certo, ci sarebbero comunque fan grati di poter sfruttare un'occasione del genere, ma ci sono sempre modi migliori che fare soldi senza rapinare i propri fan".


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 20 giu 2013)