Pubblicato: 30-05-2013

La morte di Alvin Lee: le reazioni di amici e colleghi


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Ha scosso il mondo della musica l'improvvisa scomparsa, avvenuta nella mattina di ieri dopo complicazioni seguite ad un intervento chirurgico di routine, di Alvin Lee, cantante e chitarrista dei britannici Ten Years After, la cui "I'm going home" fu immortalata da Michael Wadleigh nel film sullo storico festival di Woodstock del 1969.

"Siamo tutti scioccati", è stata la reazione di Ric Lee, che dei Ten Years After fu il batterista: "Credo che nessuno abbia ancora realizzato la realtà della sua scomparsa. In queste ore il nostro pensiero va alla sua famiglia e ai suoi amici, ai quali vanno le nostre più sincere condoglianze". "Per me è stato uno shock, che non sono ancora riuscito ad assorbire", gli ha fatto eco Leo Lyons, bassista della band: "Sono molto triste, per me lui era la cosa più vicina ad un fratello che avessi. Ci separavano delle differenze, ma abbiamo vissuto insieme momenti così belli impossibili da cancellare. E' stato una fonte di ispirazione per molti chitarristi: continua a darci dentro, Alvin".

Numerose sono state anche le testimonianze di cordoglio di colleghi più o meno giovani dell'artista: "Sono scioccato e rattristato", è stato il commento di Bill Ward, "Lee è stato uno dei più grandi e forze l'artista ad aver esercitato maggiore influenza sui Black Sabbath. 'La chitarra più veloce del west', come lo chiamavano. E' stato uno dei primi a credere in noi, invitandoci a quello che è stato uno dei nostri primi concerti importanti, al Marquee di Londra. Un vero gentleman, oltre che a una persona amabile". "Grazie, Alvin, per tutto quello che sei stato e per tutto quello che ci hai dato", ha aggiunto Bill Ward, batterista - per il momento tagliato fuori dalla line-up - della band di Ozzy Osbourne: "La tua musica aveva radici nella passione, nella forza e nell'eccitazione, tutte cose che erano in grado di portare gli ascoltatori al massimo. In poche parole, ancora grazie".

"Il primo vero chitarrista cazzuto e super-veloce che abbia sentito quando ero un ragazzino: una leggenda", l'ha ricordato Slash, mentre Glen Hughes si è detto "molto triste per la scomparsa di un altro amico". "Riposa in pace, Alvin: un altro eroe della chitarra che se ne va questa settimana. Una cosa che purtroppo sta diventando troppo regolare... Davvero una brutta serata", ha commentato Joe Bonamassa, al quale ha fatto eco un altro virtuoso delle sei corde, Joe Satriani: "Ha esercitato una grandissima influenza sul mio modo di suonare la chitarra. E' stato un grande musicista e un vero gentiluomo: ho ancora il suo plettro che mi regalò tanti anni fa". "Un grande chitarrista, oltre che una persona assolutamente fine e amabile", l'ha ricordato Fish, mentre come "uno dei più grandi chitarristi del nostro tempo" è stato il commento di Foghat. "E' così triste perdere Alvin, uno dei primi grandi guitar hero", ha chiosato Danny Vaughn.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 07 mar 2013)