Pubblicato: 17-06-2013

Hurts, 'Exile': 'Un disco emozionale, tra echi di Depeche Mode e NIN'


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"Exile" è il titolo del secondo album degli Hurts, pubblicato per Sony negli scorsi giorni. Theo Hutchcraft e Adam Anderson tornano a tre anni di distanza da "Happiness" del 2010 con dodici brani che spaziano tra sonorità r'n'b, electro e pop. Incontriamo i due artisti in occasione della presentazione della nuova fatica in studio. "Avevamo già il titolo del nuovo album prima di iniziare a comporre i nuovi pezzi. Tutto è nato da una riflessione sul concetto di 'exile' (esilio), ci ha ispirato davvero parecchio. Più ci pensavamo e più ci sentivamo affini a questa parola. E' la condizione in cui ci siamo trovati in questi ultimi due anni, un limbo in cui ci ti senti perso ma anche dove puoi trovare una tua dimensione, il punto giusto da cui poter partire", racconta Theo. "Il concetto di 'esilio' non ha necessariamente sfumature negative. Nel nostro caso ha entrambe le valenze. Il disco celebra il lato positivo e quello negativo di questa sensazione. Da una parte ci siamo sentiti isolati nella nostra solitudine durante il periodo intercorso tra i nostri due lavori, ma dall'altra parte la bellezza, la decadenza di questa emozione ci ha portato ad apprezzarla. Per questo 'Exile' ci è sembrato il titolo appropriato per l'album", continua Adam. Il primo singolo estratto dal nuovo lavoro degli Hurts è "Miracle": "Volevamo tornare con un brano che rimanesse impresso, un pezzo coraggioso questo come prima scelta. Rispecchia la fase in cui ci troviamo ora, 'Miracle' è uno dei pezzi che racchiude la potenza e l'energia di questo nuovo disco. Era la canzone più adatta per tornare sulle scene musicali", afferma ancora Theo.
"Visitare luoghi differenti e suonare in giro per il Mondo aiuta sicuramente a comporre, è un'ottima fonte di ispirazione. Molte delle idee per questo disco sono nate in viaggio, così come parecchie delle canzoni. Proprio il concetto del viaggio è sicuramente tra i più presenti nelle nuove canzoni: metaforico e fisico. La drammaticità e la grandezza di certe città sono davvero uno spunto incredibile", dice Adam. "Scriviamo canzoni che nascono dalle nostre emozioni, riportano ciò che viviamo personalmente entrambi. Secondo noi è il modo migliore per essere diretti, per essere compresi da tutti. Le emozioni sono la via più efficace per trasmettere ciò che vuoi dire nei brani", racconta ancora Theo. "La 'parte oscura' del mondo ci ha sempre affascinato. Nel nostro caso le atmosfere 'dark' si respirano nell'immaginario che si è creato attorno alla nostra band. Quando penso a suoni dark mi vengono in mente i Cure. Nel nostro nuovo disco le sonorità sono molto più vicine ai Nine Inch Nails, grande fonte di ispirazione, che al genere dark. Abbiamo avuto più tempo per realizzare i nuovi pezzi rispetto al disco precedente, e abbiamo potuto riflettere proprio sulle immagini che volevamo suscitare con le nuove canzoni", afferma Adam.
"Una delle mie tracce preferite del disco è sicuramente 'The crow'. E' imponente e calma al tempo stesso", continua l'artista, "e la resa dal vivo è molto bella. Abbiamo sicuramente esplorato molto a livello di suoni per questi nuovi pezzi. Ad esempio in 'Sandman' si possono trovare richiami ai Neptunes, a Timbaland. E' liberatorio provare ad andare oltre i propri limiti esplorando territori nuovi. Ci sono parecchie influenze statunitensi in questo nuovo album. Prima di comporre i brani abbiamo ascoltato il nuovo disco di Kanye West e siamo rimasti davvero colpiti, abbiamo cercato di ricreare atmosfere simili a livello di groove", ci raccontano ancora i due artisti. "Oltre all' r' n 'b, durante la realizzazione di 'Exile' abbiamo ascoltato molto i Nine Inch Nails, i Depeche Mode, ma anche parecchie colonne sonore. Penso che ci abbiano ispirato anche ‘Ok computer’ e la dance del passato. Volevamo realizzare qualcosa che avesse degli accenni più dance rispetto ai primi lavori. La parte melodica per noi è sempre stata importante, ovviamente non è possibile separare i testi dalla melodia. I nostri brani, però, nascono prima nella parte melodica, la musica ci ispira nella scrittura, è una questione di emozioni, come ho detto prima", aggiunge Theo.
Gli Hurts sono attualmente in tour per promuovere il loro nuovo album: "Per noi è una vera sfida riproporre dal vivo i pezzi del nuovo disco, così pregni di parte corale. Per il primo album i cori, durante i live, li realizza il pubblico. Per i nuovi brani abbiamo cercato una resa ottimale sia vocalmente che melodicamente, vedremo cosa succede volta per volta", ci raccontano i due musicisti.
"Cosa vorremmo realizzare per il prossimo disco? Tornare a brani più essenziali. 'Exile' è imponente nei suoni, molto complesso. Il terzo disco sarà meno strutturato, più scrano. Inoltre, ci piacerebbe molto se riuscissimo a realizzare qualcosa con Lana Del Ray. L'abbiamo conosciuta qualche tempo fa ed è un'artista di grande talento. Ha creato attorno a lei un immaginario ben preciso, cosa che abbiamo sempre cercato di fare anche noi. I nostri mondi sono davvero molto affini. Vedremo cosa succederà", concludono gli Hurts.


(Articolo tratto dal sito: rockol.it del 26 mar 2013)